Quando un franchise comincia ad avere qualche anno alle spalle, se si vuole continuare a mantenerlo sulla cresta dell’onda occorre rinnovarlo per renderlo più incline ai gusti dei consumatori più giovani. Con l’arrivo di Resident Evil 4 su Nintedo Game Cube, nel 2005 Capcom ha colto l’occasione per dare un forte scossone non solo alla serie, ma anche all’intero genere dei giochi d’azione.
CHI SONO QUESTI MOSTRI?
RE4 si svolge dopo la distruzione di Raccoon City e curiosamente l’incipit rispolvera un classico stereotipo dei film e dei videogame anni ’80 e ’90: la figlia del presidente degli Stati Uniti d’America è stata rapita e noi, nei panni di un navigato Leon S. Kennedy (qui non sarà più il novizio del R.C.P.D) diventato un agente governativo, dovremo volare in una sperduta comunità spagnola e affrontare gli adepti di un culto misterioso.
I nemici non sono i soliti zombie: all’inizio sembreranno degli uomini posseduti, ma presto verremo a scoprire che dietro ai “Ganados” (in spagnolo “la folla” o “il gregge”) si nasconde una vecchia conoscenza…
CREDEVO DI ESSERE AL SICURO
Pur essendo (diciamolo subito) un ottimo videogioco, Resident Evil 4 non ha mancato di far storcere il naso a qualche purista della serie. In effetti la componente survival si è attenuata: nei precedenti RE erano la scarsa reperibilità delle munizioni e i movimenti legnosi dei protagonisti a dare un contributo significativo alla tensione e all’ansia che si provava entrando in una nuova stanza, mentre invece ora le cose sono un po’ cambiate. Qui è l’intelligenza dei nemici ad inquietare (o a stupire): essi sono molto più numerosi, intraprendenti e si sanno organizzare attaccandoci su più fronti. In Resident Evil 4 non ci sentiremo mai pienamente al sicuro (specie quando sentiremo in lontananza il rumore di una motosega), ma l’abbondanza di munizioni e la sfrontatezza con la quale Leon affronta i Ganados ci fanno sentire meno indifesi rispetto al passato.
Questo episodio è quindi più votato all’azione, con tanto di caratteristiche innovative che hanno rivoluzionato il genere: la visuale ancorata dietro le spalle del protagonista e il mirino laser montato sopra ogni arma. I colpi diventano quindi molto precisi e l’ottimo sistema di controllo, insieme alla grande agilità di Leon e allo splendido level-design, rendono divertente il farsi largo tra le folte schiere di mostruosità che ci attanagliano.
All’intrigante gameplay si aggiungono anche alcuni mini-giochi ed il fatto che, per buona parte dell’avventura, saremo seguiti dalla giovane Ashley Graham (la figlia del presidente americano), che dovremo difendere contro i Ganados che cercheranno di riportarcela via. Contrariamente a molti altri action, la quest principale è piuttosto longeva ed inoltre, una volta portata a termine, avremo modo di cimentarci in nuove interessanti modalità.
SPAVENTOSAMENTE BELLO
Resident Evil 4 sfoggia uno dei migliori comparti grafici che il 128-bit Nintendo abbia mai visto: se si esclude una non particolarmente elevata differenziazione dei contadini e degli altri bizzarri individui che infestano il gioco, il livello di dettaglio degli stessi, delle ambientazioni, la qualità delle texture nonché in numero di effetti speciali, è davvero impressionante. Ottimo anche il comparto sonoro, dalle musiche alle raccapriccianti voci dei mostri.
NON SOLO NINTENDO
Inizialmente si credeva che RE4 fosse un’esclusiva Game Cube, ma dopo qualche mese arrivò anche la versione PlayStation 2. Quest’ultima, pur non raggiungendo la qualità grafica dell’originale, offre contenuti inediti come la modalità Separate Ways che ci permette di affrontare la storia dal punto di vista si Ada Wong.
La versione PS2 di Resident Evil 4 è stata proposta anche per PC, mentre la successiva conversione per Wii ha unito la grafica dell’originale con i contenuti aggiunti per la console Sony. Recentemente RE4 è stato riproposto in HD sugli store online di Xbox 360 e PlayStation 3.
Survival o no resta poco da aggiungere: Resident Evil 4 è stato innovativo ed è divertente ancora oggi a sette anni di distanza. Si tratta inoltre di uno dei migliori titoli della softeca del Nintendo Game Cube.
di Emanuele Cabrini